lunedì 1 luglio 2013

Il camino di Santiago, percorso tra spiritualità, arte e natura

Qual è stata la vacanza che ha lasciato un segno indelebile nella vostra vita?
Io non ho dubbi, per me è stato il pezzo che ho fatto del camino de Santiago.
Si tratta un pellegrinaggio che porta ad attraversare il nord della Spagna dai Pirenei a Santiago di Compostela in Galizia, si può fare a piedi, in bicicletta o a cavallo ed è un’esperienza davvero unica che secondo me tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.
Come dicevo io non sono riuscita a percorrerlo tutto a causa di una brutta infiammazione ad un ginocchio che mi ha costretto a fermarmi dopo circa 350 km; mi piacerebbe davvero rifarlo, magari con i miei bambini, prendendomi tutto il tempo che ci serve, senza alcuna fretta e senza nessun appuntamento.
Se qualcuno di voi conosce persone che hanno compiuto questo pellegrinaggio sarà d’accordo con me nel dire che chiunque torna cambiato; è un esperienza che va dritta al cuore e che in un modo o nell’altro modifica la propria visione della vita e di se stessi. Un detto del camino è : “Non sei tu che fai il cammino, è il cammino che fa te”.
Se decidete di partire vi consiglio di partire con la preparazione qualche mese prima, non serve fare chissà cosa, basta camminare, possibilmente con le stesse scarpe e lo stesso zaino (stesso peso) che si avranno durante il pellegrinaggio.
Sul sito pellegrinando potrete trovare tutte le informazioni pratiche che vi possono servire tranne una! Si tratta di un piccolo segreto che ci ha rivelato l’hospitalera italiana del rifugio dei cavalieri di Malta di Cizur Menor. Quado siamo arrivate, io e la mia amica Sara, avevamo i piedi devastati dalle vesciche (ampollas) ed eravamo davvero depresse per questo; questa donna della quale non ricordo il nome (ricordo solo che era di Cinisello Balsamo) ci ha spiegato come trattare i piedi per evitarle e da quel giorno non ne abbiamo più avute.
Il trattamento è molto semplice: ad ogni sosta si devono togliere le scarpe e le calze, asciugare con cura i piedi e, prima di indossare un paio di calze perfettamente asciutte spalmarli con qualche sostanza emolliente che ostacoli lo sfregamento contro la calza. E sapete quel è la sostanza più accessibile con le caratteristiche giuste? Il Vix vaporub! Ebbene sì, due pazze sul camino del 2005 si massaggiavano i piedi con il vix, però devo dire che in pochi ci guardavano strano.
Leggete le mie altre informazioni sul sito di UnaDonna.it e partite se appena potete, mi ringrazierete!
Vi lascio con una poesia scritta sul muro di una vecchia fabbrica a Najera, proprio accanto alla strada che percorrono i pellegrini:

Polvere, fango, sole e pioggia, è il cammino di Santiago.
Migliaia di pellegrini, e più di migliaia di anni.

Pellegrino chi ti chiama? Quale forza oscura ti attira?
Non il cammino delle stelle, né le grandi Cattedrali.

Non la selvaggia Navarra, né il vino dei Riojani,
né i frutti di mare galleghi, né i campi della Castiglia.

Pellegrino chi ti chiama? Quale forza oscura ti attira?
Non la gente del cammino, né gli usi rurali.

Non la storia e la cultura, né il gallo della Calzada,
né il palazzo del Gaudì, né il castello di Ponferrada.

Tutto questo vedo passando e vederlo è una gioia,
ma la voce che mi chiama è molta più profonda.

La forza che mi spinge, la forza che mi attira,
non so spiegarla neanche io, solo chi arriva lo sa.

Eugenio Garibay



A presto e Ultreya!

1 commento:

decoriciclo ha detto...

E' una di quelle cose che prima o poi vorrei proprio fare.
Daniela

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...