lunedì 18 novembre 2013

Ricetta del panettone e del pandoro


Natale, Natale, è appena passato Halloween e siamo già nei preparativi per Natale, ma quando si avvicina la fatidica data del 25 dicembre la domanda è solo una:
Panettone o pandoro?

A voi cosa piace di più? Io sono tra due fuochi. La milanese che è in me è irrimediabilmente votata al panettone, ma la mia terra di adozione, Verona, grida Pandoro a gran voce. E quindi? Vi confesso che sulla mia tavola natalizia trovano sempre posto entrambi, perché rinunciare proprio nel giorno in cui, almeno dal punto di vista gastronomico, tutto è concesso? In effetti una piccola preferenza ce l’ho per il panettone, ma una buona fetta di pandoro, magari accompagnata da una morbida e succulenta crema alla ricotta (o mascarpone) non la disdegno.
In realtà la domanda che dovremmo davvero farci è quale panettone (o quale pandoro) acquistare? In effetti se vi aggirate tra i banchi del supermercato ne trovate di tutti i prezzi, partono da tre euro per arrivare fino a venti, ma qual è quello che ci garantisce il miglior rapporto qualità prezzo?

Innanzitutto dovremmo escludere (gusti permettendo) tutti quelli che non rispettano la ricetta originale. Sia che si tratti di pandoro, sia che si tratti di panettone esiste una ricetta ufficiale depositata con apposito decreto e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. In effetti poche righe sotto la ricetta ufficiale sono riportate anche le eccezioni consentite (siamo in Italia dopotutto!), ma, ad esempio, per il Panettone non sono previste finiture tipo Colomba o per il Pandoro non è consentito l’uso del cocco per renderlo più gustoso.
Insomma, nessuno vieta di acquistare prodotti simili e che ci piacciono di più, è solo una questione di come vogliamo chiamarli.

Una volta stabilito quali prodotti rispettano l’etichetta originale dobbiamo scegliere quale effettivamente sia il più buono. Io sono dell’idea che i prodotti artigianali siano eccezionali e per artigianali intendo proprio le produzioni di pasticcieri che nel retro del loro negozio mettono le mani in pasta e producono qualche cosa di divino. Questi prodotti purtroppo non sono reperibili in ogni regione d’Italia e comunque, la maggior parte delle volte, sono piuttosto cari. Nella mia ricerca di un prodotto simile all’artigianale per gusto e solo poco più caro di quelli industriali mi sono imbattuta in una pasticceria davvero speciale: La pasticceria Giotto di Padova che vende anche online i suoi prodotti. Che cos’ha di tanto speciale? Si trova all’interno del carcere di Padova ed i pasticceri sono tutti detenuti che hanno imparato un nuovo mestiere.
Chi mi segue sa che difficilmente faccio pubblicità a qualcuno e, se lo faccio, non è certo perché mi è stato richiesto (infatti nessuno me lo ha chiesto), ma perché ritengo che il prodotto sia realmente valido e perché desidero dare dei buoni consigli. Beh, ho avuto occasione di assaggiare i prodotti della pasticceria del carcere di Padova in vacanza in montagna e sia io che Barbapapà siamo stati folgorati da quella inaspettata bontà.

Purtroppo, pur essendo veneti, non producono il pandoro, ma il panettone è davvero qualcosa di speciale.
Se poi avete un po’ di tempo, passione e anche manualità potete realizzare in casa il vostro panettone ed il vostro pandoro e così sarete sicure che il prodotto che portate in tavola è davvero artigianale e realizzato con materie prime genuine.

Sia la ricetta del pandoro che quella del panettone sono abbastanza complesse e richiedono tempi molto lunghi di lievitazione, ma con un po’ di manualità si possono ottenere davvero ottimi risultati. L’attrezzatura necessaria (stampi) è ormai facilmente reperibile ovunque, quindi non fatevi prendere da timori e provate!
Ecco qui le mie ricette per

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