mercoledì 20 agosto 2014

Cose da fare in Engadina quando piove

Speravo in questo post di rientro dalla montagna di poter raccontare di passeggiate, gite ed escursioni, di prati in cui rotolarsi e parchi giochi stratosferici (in Svizzera sono tutti fantastici) e invece non si può. Non si può perché nella nostra settimana a St.Moritz (Cantone dei Grigioni) abbiamo avuto un solo giorno di sole e abbiamo fatto una sola gita, ma non ci siamo persi d’animo e di cose ne abbiamo fatte tante lo stesso..
Il previsto post “Le nostre gite in Engadina” diventa così: “Cosa fare in Engadina quando piove” e vi assicuro che ci siamo davvero divertiti tanto.

Giro del laghetto di Saint Moritz

Beh, per questa passeggiata bisogna aspettare una di quelle giornate che minacciano pioggia - o almeno che non diluvi – e uscire comunque con l’ombrello. Per fare il giro completo del lago serve un’ora circa, un’ora e mezza con i bambini o anche di più se vi fermate a dialogare con le anatre, ad osservare i bambini della scuola di vela e a fare un milione di fotografie (tutte quelle previste per l’intera settimana concentrate in un’ora). 

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Di quando in quando si trovano dei binocoli “magici” che fanno impazzire i bambini, guardando all’interno, infatti, si vede il panorama in versione invernale con tanto di gara di polo sul laghetto ghiacciato. Diciamolo pure che la magia non è frutto delle ultime frontiere della ricerca tecnologica, ma loro lo hanno trovato davvero divertente e speciale!
Il laghetto di St.Moritz
Il laghetto di St.Moritz

Conoscere Segantini

Giovanni Segantini è un pittore vissuto alla fine del diciannovesimo secolo che ha abitato nell’ultima parte della sua vita proprio in questa vallata ed è morto sulle montagne sopra Pontresina colto da un attacco di peritonite mentre dipingeva. I suoi panorami, le sue donne – La Baba in particolare – piacciono molto ai bambini perché, a prima vista, sono semplici paesaggi, storie di gente comune che lavora i campi, passa le serate nelle stalle a riscaldarsi vicino alle mucche e vive circondata da montagne spettacolari. E sono proprio le montagne dell’Engadina a dominare tutta la seconda parte della vita travagliata di questo artista spettacolare. Tra l’altro ho appena scoperto che sarà in mostra a Milano a Palazzo Reale dal 18 settembre 2014 al 1 gennaio 2015, da non perdere.
A St. Moritz c’è il Museo Segantini che va visitato assolutamente, ma ci sono anche altre possibilità per entrare un po’ in contatto con la sua storia, prima fra tutte la visita al suo chalet/atelier a Maloja (controllare i giorni di apertura) dove, con un po’ di fortuna si può incontrare sua nipote Gioconda Segantini che sarà felice di parlarvi di suo nonno. Noi l’abbiamo conosciuta direttamente in albergo dove è venuta invitata da degli amici e ci ha fatto una “lezione” su Segantini e le donne con chicca finale. Non so se lei sia stilista di professione, ma ci ha mostrato, alla fine del suo intervento, degli abiti realizzati in stile Grigionesco (bellissimi) con i colori dei quadri di suo nonno. Non sto a dirvi che io lì sono partita per la tangente immaginandomi di produrre il golfino “Notte stellata” di Van Gogh o la gonna con le Ninfee di Monet; staremo a vedere.

Conoscere Nietzsche

Diciamo che conoscere Nietzsche non è proprio cosa facile, ma noi abbiamo colto al volo l’occasione di visitare la casa in cui trascorse dei periodi di vacanza tra il 1881 ed il 1888 insieme ad un professore di filosofia che con linguaggio semplice e riferimenti precisi ci ha condotti per mano tra i pensieri e le opere di questo filosofo. Un’esperienza davvero interessante che, devo dire, sarebbe stata invece molto meno coinvolgente se fossimo andati da soli a visitare la casa in cui i testi affissi alle pareti sono quasi esclusivamente in tedesco così come le didascalie delle immagini e degli oggetti esposti. La casa di Nietzsche si trova a Sils Maria nei grigioni.
La casa di Nietzsche a Sils Maria
La casa di Nietzsche a Sils Maria

Cioccolato che passione!

Non si può passare dalla Svizzera senza pensare al cioccolato e a St. Moritz ci sono due luoghi in cui gli appassionati di cioccolato e affini non possono non andare in pellegrinaggio. Sto parlando di Läderach e Hanselmann (la pasticceria del libro “Cioccolata da Hanselmann”). Dal laghetto di St. Moritz si accede facilmente al centro della città con una serie di scale mobili e, tra Valentino e Dolce e Gabbana, tra Jimmy Chu ed Hermes trovate prima la boutique del cioccolato Läderach e poi la celebre pasticceria. Cosa dire di più? Vi perderete in un mare che attraversa tutte le nuances dal marrone al color crema passando anche per lo stranissimo rosa del cioccolato alle fragole e formaggio. Per fortuna non c’è da pensare troppo alla dieta, per trattenersi basta guardare i prezzi! Noi abbiamo optato per un cioccolatino ciascuno al banco, più una confezione di Mini Mousse da regalare alla Barbanonna (una volta le chiamavamo Moretti). Anche da Hanselmann si può acquistare il cioccolato, ma qui troveranno soddisfazione anche gli amanti del salato, magari con un ottimo Brezel o coloro che desiderano sedersi per una dolcissima merenda a base di fette di torta golosissime che ci si può permettere solo se per raggiungere il centro di St. Moritz si  è fatto almeno due volte il giro del lago!

Il Museo del Parco Nazionale Svizzero

L’ho lasciato per ultimo, perché più distante da St. Moritz – si trova a Zernez, a un’oretta di macchina – ma per i bambini è stato il punto apicale della vacanza. Non è un museo tanto grande, ma la ricchezza delle attività multimediali è tale da richiedere parecchio tempo per la visita, soprattutto se la si fa con i bambini. Si tratta di un museo di scienze naturali che permette di entrare a contatto con flora e fauna del Parco Nazionale Svizzero, conoscere aquile, stambecchi, marmotte e poi pini, larici e abeti e tutte le altre forme di vita che si possono trovare in questa zona protetta.
Sul Gippetto al museo di Zernez
Sul Gippetto al museo di Zernez
La star del museo? Per i miei figli il Gippetto su cui salire a cavalcioni per vivere il brivido del volo sulle montagne grazie ad un joystick con cui decidere su planare, salire, fare il giro della morte. Barbaforte si è messo a piangere al momento di scendere perché non riusciva a capire come fare per atterrare.

Sul Gippetto al museo di Zernez
Sul Gippetto al museo di Zernez
Il Barbapapà ha potuto provare la sensazione di sentirsi un cervo mentre io ho capito che se fossi una nocciolaia la mia famiglia sarebbe spacciata visto che, tramite un simulatore, riuscivo a nascondere 10 noci in un bosco e a ritrovarne solo tre una volta che tutto veniva ricoperto dalla neve (veniva proprio la scritta: “Purtroppo tu e la tua famiglia non siete riusciti a sopravvivere all’inverno”! GULP!).
Cervo al museo di Zernez
Cervo al museo di Zernez
Storia del Parco Nazionale Svizzero in tedesco
Storia del Parco Nazionale Svizzero in tedesco
Di cose da fare ce ne sarebbero ancora tante altre, le terme, la casetta di Heidi, la strada delle fate, per non parlare di quello che si potrebbe fare se non piovesse. Sicuramente l’augurio per una vacanza assolata è il più gradito, ma qui, dove in genere il sole non manca mai, anche se piove ci di diverte, basta non lasciarsi sopraffare dai propri progetti pre-vacanza e farsi sorprendere da ciò che accade

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